a cura della Dott.ssa Carmen Giannetti
è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante… diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa.
Antoine de Saint–Exupéry
I giovani rappresentano, da sempre, il futuro di ogni società e una chiave di svolta per il progresso economico, garantendo anche continuità alle generazioni precedenti.
Di fatti, dal 2014, l’ONU – Organizzazione Nazionale delle Nazioni Unite – ha istituito la “Giornata Mondiale delle capacità dei giovani” (15 Luglio) al fine di valorizzare il potenziale di questi ultimi, in particolare il potenziale non sfruttato, affinché esso non resti inespresso e si possa garantire loro istruzione, opportunità e competenze.
Data la situazione storico-economica che stiamo vivendo a causa della recente pandemia da Coronavirus, appare ancora più evidente e necessario attenzionare il tema del benessere psico-fisico dei giovani, unitamente a tutte quelle variabili e componenti ad esso correlate.
Una società che si dichiari sostenibile e inclusiva, non può prescindere dall’investire sulle competenze e abilità dei giovani che ne fanno parte, potenziando l’impegno attivo di questi, fatto di nuove idee e prospettive.
Ma cosa intendiamo, esattamente, per competenze giovanili?
Accanto alle specifiche competenze scolastiche e lavorative già richieste normalmente dalla società, le Hard Skill, troviamo le Soft Skill ossia una serie di competenze definite trasversali alle prime, e ritenute parimenti importanti, se non in misura maggiore, in quanto fungono da collante e risultano promotrici e facilitatrici nelle modalità con cui ci approcciamo al mondo del lavoro e alle dimensioni relazionali ed emotive.
Le principali Soft Skills sono:
- autostima;
- fiducia in se stessi;
- flessibilità/adattamento;
- resistenza allo stress;
- capacità di pianificazione e organizzazione;
- comunicazione efficace;
- capacità di lavorare in gruppo
- precisione e attenzione ai dettagli;
- apprendimento continuativo (Lifelong Learning);
- problem solving;
- spirito di iniziativa;
- capacità di gestire informazioni;
- conseguire obiettivi;
- leadership;
Tali abilità dipendono, in larga parte, dal personale background di ognuno di noi, dai propri sistemi familiari e socio-culturali. Dunque, le principali agenzie di socializzazione – famiglie e scuole, unitamente alle politiche economiche e sociali dello Stato – dovrebbero porre le basi per l’acquisizione permanente di queste competenze, fin dalla tenera età di ogni singolo giovane, potenziandole, incrementandole e favorendo, così, un corretto e armonioso sviluppo del benessere psico-fisico dei ragazzi.
Noi psicologhe del “Filo Rosso” raccomandiamo sempre la bellezza e l’importanza di avere con i giovani un dialogo e un ascolto attivo, mostrando comprensione e fiducia verso quella che viene definita un’età critica e che, spesso, comporta delle problematicità. Sosteniamo l’importanza di mostrare empatia, al fine di poter essere per loro dei modelli in tal senso, insegnando gli aspetti della compassione, gentilezza e gratitudine, con un occhio di riguardo alle capacità dei giovani di comprendere e saper gestire le emozioni, proprie ed altrui, aspetto questo di cruciale importanza tanto nella costruzione delle relazioni con gli altri, quanto nella dimensione dell’apprendimento, data la stretta relazione che intercorre tra le emozioni e la capacità di imparare.
Non da ultima, la questione riguardante i Social Network e il mondo virtuale per ciò che attiene la pericolosità che può avere nei confronti di una fascia d’età non ancora pienamente matura e, dunque, facilmente impressionabile. La rete nasconde tanti potenziali pericoli oltre a condurre, nei casi più gravi, al rischio di alienazione e perdita di contatti con il mondo esterno.
Se gli adulti riescono a rappresentare, per i giovani, un porto sicuro, questi ultimi impareranno ad avere fiducia in se stessi e nelle loro capacità diventando, a loro volta, adulti migliori che sanno costruire un futuro migliore.