a cura della Dott.ssa Carmen Giannetti
L’11 Marzo 2021 si è celebrata la Giornata Mondiale del Rene, istituita dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR) che ricorre ogni anno il secondo giovedì del mese di Marzo. Gli psicologi de Il Filo Rosso intendono focalizzare l’attenzione su una tematica molto importante e delicata: l’Insufficienza Renale Cronica (IRC) e l’innumerevole serie di effetti collaterali che essa comporta.
Per questo sposiamo in pieno il motto coniato dal Comitato Guida per la Giornata Mondiale del Rene 2021: “Vivere bene con la malattia renale“.
Vivere bene comincia già da una buona prevenzione – segno di cura e amore verso se stessi – unitamente a una corretta alimentazione, stili di vita adeguati e una diagnosi precoce, un insieme di misure attraverso le quali è possibile rallentare la progressione della malattia renale.
La malattia renale viene definita “criptica” in quanto tende a restare celata fino a quando è ormai troppo tardi, per poi manifestarsi solo attraverso un danno conclamato.
L’impatto che la diagnosi di IRC produce sui pazienti e i loro familiari può essere devastante per la sua gravosità e si configura come una vera e propria sfida.
Essa comporta un carico fisico ed emotivo pesante, per quanto riguarda le limitazioni nella gestione e nell’espletamento delle normali attività della vita quotidiana e, parallelamente, per i numerosi effetti collaterali, tanto fisici quanto psicologici. Per non parlare della difficoltà nella gestione delle proprie emozioni, sia per il paziente che per i familiari che se ne prendono cura.
Tra gli effetti fisici in particolare si evidenziano difficoltà lavorative, relazionali e di socializzazione, nel caso degli effetti psicologici si evidenziano stanchezza, dolore, depressione (disturbo psicologico più frequente in questa categoria di pazienti, con una percentuale tra il 20% e il 30%), disturbi gastrointestinali e difficoltà di sonno. Il tutto può portare alla percezione di vissuti di sconfitta, impotenza, sentimenti di rabbia e autosvalutazione, nonché alla perdita di autostima e della propria autoefficacia conseguenti anche ad una reale e concreta perdita di autonomia personale.
E’ davvero molto difficile poter racchiudere la varietà di sensazioni e vissuti personali legati a tali condizioni, se a questo aggiungiamo anche il carico dovuto alle due opzioni cui tali pazienti sono destinati, ai fini della loro sopravvivenza, ossia la dialisi o il trapianto di rene. Risulta, dunque, davvero necessario, per il paziente quanto per i propri familiari, attingere a tutte le proprie capacità di resilienza, riuscire ad avere una buona rete familiare e sociale, per fronteggiare adeguatamente lo stress psicofisico che ne consegue.
Noi crediamo fortemente nel presupposto che un sistema di cura della salute, di tipo olistico e integrato, promuova il benessere psicofisico totale della persona e, dunque, vogliamo esortare a non avere mai paura o pregiudizi di sorta nel chiedere aiuto ad un professionista della salute mentale, laddove si sentisse la necessità di supporto e sostegno, anche al fine di non avere pesanti ricadute rispetto alle difese del proprio sistema immunitario.