a cura della Dott.ssa Carmen Giannetti
fonte immagine: IrpiniaNews
L’ONU – Organizzazione delle Nazioni Unite – definisce violenza: “qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.
Questa definizione rimanda ai diversi tipi di violenza esistenti:
1.VIOLENZA DOMESTICA: violenza commessa contro donne e bambine da una persona intima della vittima, compreso il partner convivente o altri membri del gruppo familiare; sia all’interno che fuori dalle mura domestiche.
2. VIOLENZA FISICA: qualsiasi azione finalizzata a far male fisicamente e/o spaventare. Le aggressioni possono essere evidenti, ma a volte sono più sottili e si rivolgono a qualcosa cui la persone tiene. Si va perciò dall’aggressione fisica grave, che comporta ferite e richiede cure mediche d’emergenza, ad ogni contatto fisico che miri a spaventare e/o controllare la persona.
3. VIOLENZA PSICOLOGICA: è una forma di violenza meno visibile, ma non meno diffusa, è la prima a manifestarsi ed è quella che, nella maggior parte dei casi, permette lo svilupparsi delle altre forme di violenza. Comprende abusi psicologici come intimidazioni, umiliazioni pubbliche o private, continue svalutazioni, ricatti, controllo delle scelte personali e delle relazioni sociali fino ad indurre la persona ad allontanarsi da amici e parenti o al completo isolamento.
4. VIOLENZA VERBALE: si manifesta con l’insultare, lo sminuire o il denigrare un altro essere umano inducendo in esso emozioni come paura, colpa e vergogna attraverso un tipo di comunicazione aggressiva e conflittuale, spesso dai toni di voce molto alti.
4. VIOLENZA ASSISTITA: il fare esperienza, in particolare da parte di un/a bambino/a, di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale e/o economica, su figure di riferimento o su altre figure per lui/lei affettivamente significative.
5. VIOLENZA SESSUALE: qualsiasi atto sessuale o tentativo di atto sessuale imposto alla persona senza un reale consenso e attraverso l’uso della coercizione.
6. VIOLENZA ECONOMICA: ogni forma di controllo sull’autonomia economica di un’altra persona, come il sottrarre o impedire l’accesso al denaro o ad altre risorse basilari, sabotare il lavoro della vittima, impedire opportunità educative o abitative, così da mettere l’individuo che la subisce in una posizione di dipendenza e/o di non avere i mezzi economici per soddisfare i propri bisogni di sussistenza e quelli dei figli.
7. STALKING: ogni atto che lede libertà e sicurezza personale, attraverso forme di comportamento controllante, messe in atto da parte del persecutore sulla vittima. Tali comportamenti sono persecutori, ripetuti e intrusivi. Spesso precede i femminicidi o tentati femminicidi.
8. MOBBING: sistematica persecuzione esercitata sul posto di lavoro da colleghi o superiori nei confronti di un individuo, caratterizzata per lo più da piccoli atti quotidiani di emarginazione sociale, violenza psicologica o sabotaggio professionale, ma che può spingersi fino all’aggressione fisica
Secondo un report del Ministero dell’Interno, nel primo semestre 2020, il numero di femminicidi è aumentato del 45% circa, dato aggravatosi durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia.
Su 69 omicidi avvenuti in famiglia, 53 hanno avuto come vittima una donna e le statistiche ci dicono che circa il 77% di tali omicidi si sono consumati in ambito familiare ed affettivo. (fonte)
Dati, questi, che appaiono allarmanti e ci invitano ad una profonda riflessione tanto sulla necessità, quanto sull’importanza che tale tema vada attenzionato 365 giorni l’anno. Una riflessione che miri, oltre a trovare possibili cause, soprattutto al come si possa ridurre tale fenomeno sensibilizzando l’umanità tutta già in tenera età e, soprattutto, diventando consapevoli che esistono tante sfaccettature del termine violenza, le quali sempre più spesso conducono, nel tempo, ad una vera e propria escalation di comportamenti e situazioni che si aggravano fino a sfociare in veri e propri omicidi.
Spesso la violenza sulle donne assume forme subdole e insidiose, non riconoscibili subito in modo manifesto e, comunque, dettate da pregiudizi e stereotipi culturali: a partire dal farci credere che certe reazioni avvengano per gelosia o perché si ama troppo oppure imponendo alla donna, solo ed esclusivamente in quanto tale, una certa visione maschilista.
Noi psicologhe de “Il Filo Rosso” esortiamo le donne che dovessero vivere o osservare segni e situazioni legate ad uno qualsiasi dei tipi di violenza sopra elencati, a non isolarsi, bensì a parlarne e chiedere aiuto e, se occorre, a denunciare. Soprattutto ci auguriamo che queste donne riescano sempre a trovare, dentro di sé, il coraggio necessario per reagire!
Alcuni contatti utili:
1522 Numero verde gratuito Anti Violenza e Stalking
0637518282 Telefono Rosa
Urliamo a gran voce “BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE” e ricordiamoci che, sempre più spesso, la violenza sulle donne… ha le chiavi di casa!
*La frase “Anche King Kong rispettava le donne” è stata elaborata dagli studenti dell’I C “Regina Margherita – Leonardo Da Vinci” di Avellino (AV), vincitori del concorso di idee “Una frase per la panchina rossa dell’ospedale”.